Fattori scatenanti nel suicidio in tempi antichi e recenti

Background: La medicina occidentale ha insistito sul fatto che il suicidio è sempre scatenato da un disturbo mentale. Noi abbiamo sostenuto che non è così. Platone (360 a.C.) affermava che il suicidio poteva avvenire come risposta a varie situazioni difficili. Obiettivi: Determinare se 1) i fattori scatenanti il suicidio non medici potevano essere identificati nelle storie dei tempi antichi, 2) questi fattori scatenanti il suicidio sono rimasti operativi in tempi recenti, e 3) i metodi di trasmissione di questi modelli nel tempo (nelle rappresentazioni nella letteratura e nelle arti visive) potevano essere identificati. Metodo: Abbiamo esaminato la storia dall'antichità ad oggi, usando libri, riviste e il web, e abbiamo organizzato le nostre scoperte coerentemente con i nostri obiettivi. Risultati: Abbiamo identificato nove (9) antichi che sono morti in risposta a cause di suicidio non mediche. Siamo stati anche in grado di identificare almeno un caso recente, in cui il fattore scatenante del suicidio era paragonabile a quello di un individuo antico. Le rappresentazioni letterarie e dell'arte visiva del suicida antico hanno potuto essere identificate in ogni caso. Conclusioni: I fattori scatenanti del suicidio non medici potevano essere identificati in casi antichi e recenti. Queste erano varie forme di perdita, vergogna/colpa e dolore fisico inevitabile, che ricordano i fattori scatenanti del suicidio che Platone trovava accettabili. È possibile che, coerentemente con una caratteristica universale della vita (l'evitamento dell'angoscia/dolore) il suicidio sia una risposta innata a situazioni dolorose, e che la trasmissione di informazioni sulle risposte dei membri precedenti abbia un ruolo nel determinare i diversi tassi di suicidio delle diverse culture.