Mesotelioma pleurico: ricerca di meccanismi coinvolti nella cancerogenesi. Il ruolo del CD10

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Autori
Il suddetto studio è stato condotto presso il servizio di Anatomia Patologica dell’Ospedale “Santo Spirito” di Casale Monferrato (AL) ed in collaborazione con il laboratorio di Fisiologia e Biologia Cellulare del DiSIT- Università del Piemonte Orientale. Presso l’Anatomia Patologica si è svolta un’analisi retrospettiva dell’espressione immunoistochimica del marcatore CD10 in un campione di 63 reperti bioptici di mesote- lioma pleurico, diagnosticati nel periodo Gennaio 2015 - Novembre 2020. In tale coorte di pazienti l’espres- sione del CD10 è stata inquadrata dal punto di vista prognostico e dei caratteri istologici della neoplasia. I risultati della precedente analisi hanno costituito i presupposti dello studio sperimentale svolto presso il laboratorio di Fisiologia e Biologia Cellulare. Due linee cellulari di mesotelioma pleurico, rispettivamente REN e MM98, sono state incubate con la citochina TGF-β ai fini di indagare la relazione tra il processo di transizione epitelio-mesenchimale (EMT) ed il pattern di espressione del CD10. Il server bioinformatico Haddock 2.4 ha permesso di predire l’interazione alla base della modulazione della EMT da parte del CD10. Lo scopo dello studio è stato quello di vagliare il ruolo prognostico dell'espressione immunoistochimica del CD10 in una coorte di pazienti affetti da mesotelioma pleurico. Lo studio ha proceduto quindi con l’analisi della relazione tra espressione del CD10 e caratteri fenotipici ed immunofenotipici (con particolare riferimento all’espressione del marcatore PDL-1) della neoplasia. I risultati delle precedenti analisi hanno delineato il secondo obiettivo dello studio, ovvero analizzare la modulazione del pattern di espressione del CD10 in funzione dell’induzione di un modello di EMT nelle linee cellulari di mesotelioma REN e MM98. Il terzo obiettivo di studio ha riguardato la predizione del segnale modulato dal CD10 e contestuale alla promozione del processo di EMT mediante server Haddock 2.4.
Metodologia: Le analisi immunoistochimiche su reperti bioptici e colture cellulari sono avvenute mediante immunocolo- ratore Ventana Benchmark. La qRT-PCR su colture è stata effettuata usando la Power Sybr Green Mastermix (Ambion Austin, TX, USA) e i primers KiCqStart® SYBR® Green (Sigma-Aldrich) in un sistema di rilevazione Real-Time PCR CFX384 (Bio-Rad Laboratories, Hercules, CA, USA). L’espressione genica è stata misurata con il metodo ∆∆Ct. La parametrizzazione dell’espressione del marcatore CD10 è avvenuta mediante soft- ware CellProfiler 3.1.9. Le analisi statistiche del caso sono state condotte mediante software R 3.6.2.
Risultati: Nella coorte analizzata il CD10 è risultato fattore di prognosi negativo ed associato al dedifferenziamento neoplastico. L’induzione sperimentale della EMT ha determinato un incremento dell’espressione citosolica del CD10 nelle colture REN e MM98 in confronto, rispettivamente, ai controlli non trattati con TGF-β delle stesse. Si è apprezzato in particolare una modifica del pattern di espressione di CD10, da prevalentemente plasmalemmatico a citosolico, per la linea REN in EMT. Il dato si accorda con un’espressione citosolica del CD10 prevalente nei reperti bioptici a scarsa differenziazione, sinonimo di EMT. Secondo i dati bioinformatici di Haddock, inoltre, il CD10 potrebbe promuovere il fenomeno di EMT tramite l’attivazione del complesso NF-kB. Sussisterebbe quindi un rapporto bidirezionale tra CD10 e EMT.
Conclusioni: Il CD10 è un marcatore di progressione neoplastica nel mesotelioma pleurico ed in grado di stratificarne la prognosi sulla base della relativa espressione. Il CD10 risulta essere sovraregolato dal processo di EMT e contestualmente a quest’ultimo potrebbe determinarne un’amplificazione nel mesotelioma pleurico. Chiarire il ruolo tumorigenico del CD10 nel mesotelioma è la base per inquadrarlo come un nuovo possibile target terapeutico.